Capire il comportamento di chi ostenta la ricchezza
La ricchezza ostentata viene molto bene illustrata nel cerimoniale del potlach.
Una volta era diffuso in popolazioni indiane stanziate lungo la costa pacifica e viene
evidenziato ampiamente da alcuni antropologi statunitensi tra I quali Franz Boas e
Ruth Benedict.
Il potlach consiste in una ostentazione di ricchezza da parte di un capo della
tribù,che,convocati I capi dei villaggi vicini allo scopo di offrire un
banchetto,approfitta della occasione per esibire le sue ricchezze,per aumentare il
suo prestigio e la posizione sociale bruciando canoe,sperperando combustibile e
altri beni preziosi.
Obiettivo principale sembra essere quello di mostrare a chi si considera rivale il
potere di usufruire di risorse materiali considerate importanti.Ma questo agire
rappresenta una manifestazione dichiaratamente ostile e una lotta per il
riconoscimento sociale.
La pratica del potlach apparentemente strana,aiuta a richiamare analoghi
comportamenti tipici di contesti a noi vicini e evidenziati dalla cronaca.Ma ostentare
il benessere esclusivamente materiale spesso impedisce un effettivo godimento di
un bene,risultando un modo finalizzato solo ad affermare il prestigio di colui che
ostenta agli occhi delle altre persone.Insomma quasi un modo per umiliare gli altri
,costringendoli intenzionalmente ad accettare un ruolo subordinato.
A molti risulta impossibile porsi su un piano paritario e di scambi reciproci equi.Deve
essere considerato un meccanismo che,nel momento in cui definisce ruoli in senso
gerarchico nella prospettiva di sancirli,di stabilizzarli e di istituzionalizzarli,rischia di
suscitare in chi si vede attribuito erroneamente un ruolo subordinato,comportamenti
di irritazione,di reazione e quindi destabilizzanti.
In tal senso viene affermato che molte rivolte sociali sono state,in una certa
misura,provocate da una irresponsabile ostentazione di ricchezza ,da parte di ceti
privilegiati economicamente,che di questa posizione si sono avvantaggiati e
continuano a farlo solo ai fini di ottenere un potere personale e sociale.
Prof.ssa Giuliana Ammannati pedagogista clinico Anpec nazionale.